Ciò che non conosciamo, lo sappiamo bene, ci spaventa e ci destabilizza maggiormente. Vale per ciò che è fuori di noi e, ancor di più, ha senso per ciò che è dentro di noi.
C’è una parte molto potente e antica che parla alle nostre insicurezze, le amplifica e le alimenta. È una voce sibilante e sommossa che conosce tutti i nostri punti deboli, li attacca ferocemente, facendoci sentire insoddisfatti di noi stessi, inadeguati e fuori luogo. È il nostro Critico Interiore e ognuno di noi ne ha uno che sa esattamente dove e come colpirci. Ora, a vederla così, non abbiamo scampo, avrà sempre ragione lui! Con un po’ di curiosità, però, e facendoci le giuste domande, forse potremmo scoprire cose interessanti su questo personaggio e cominciare a capirne di più sul suo conto. Concedetemi un po’ di “licenza poetica” quando vi chiedo di immaginarvi questo Critico come un vecchio molto austero, dalla barba bianca e folta, gli occhi azzurri come il ghiaccio e la pelle rugosa come il mare increspato.
E se oggi fosse il nostro giorno fortunato e avesse voglia di parlare con noi, cosa vorreste chiedergli?
Forse vi piacerebbe sapere quali sono le sue origini e perché le sue critiche ci fanno così male.
Probabilmente ci risponderebbe che è con noi sin da quando siamo venuti al mondo e che dovremmo mostrargli gratitudine perché è stato lui a garantire la nostra sopravvivenza!
Critico, criticare, deriva dal greco e significa “giudicare” ma anche “discernere”. Il Critico dentro di noi ci ha dato la capacità, quando eravamo molto piccoli, di discriminare i comportamenti che ci facevano sentire amati, apprezzati e riconosciuti, da quelli che ci facevano sentire non amati, non accettati, sbagliati.
La sua natura è fortemente sociale, ogni ambiente che si amplia intorno a noi, quello familiare prima, la scuola e il contesto sociale poi, ha delle regole e dei valori ben precisi e il nostro Critico si dà un gran da fare per confermarli tutti. Se da una parte questo rassicura il nostro bisogno di aderenza ai valori collettivi, dall’altra ci limita nel percorso di crescita e fa sacrificare delle parti di noi, aspetti che hanno molto da offrirci.
Quindi, tanto per cominciare, questo vecchietto un po’ algido, ha avuto la funzione di proteggerci e la sua ansia di evitarci sofferenze fa sì che il Critico ci ricordi tutte le regole, i “devo”, e non esiti a proporceli anche quando sono in contraddizione tra loro! Ne deriva che ci sentiremo a disagio per qualcosa e per il suo opposto!
Facciamo un esempio: se una regola mi dice “sii seria ed austera” e un’altra afferma “devi essere elegante e seducente”, sarò a disagio sia che indossi un casto e sobrio tailleur o che mi metta un vestito scollato e aderente. Per il mio Critico Interiore sarò sempre sbagliata e fuori luogo. Paradossale, no? Eppure lui agisce così ed è per questo che è così potente e presente nella nostra vita.
Dunque, avrete capito che il Critico ci confronta con gli altri e ci fa sentire sempre “meno di”. Le sue critiche ci colpiscono nel profondo perché al di sotto vibra la nostra Vulnerabilità, un Bambino che si sente continuamente sgridato, inadeguato e giudicato sbagliato. Il Critico, quando ci attacca, è a questo Bambino Interiore che parla ed è per questo che ci fa stare così male!
Se abbiamo un forte Critico avremo anche un forte Giudice e potremo essere maggiormente a contatto con l’uno o con l’altro, ovvero, avere più facilità a puntare il dito verso noi stessi o verso l’altro. È la stessa energia che punta la sua freccia in direzioni opposte: il Critico ha uno sguardo verso l’interno, ci svaluta e ci fa sentire inferiori rispetto a chi ci confronta. Il Giudice guarda verso l’esterno ponendoci al di sopra degli altri con superiorità. Se siamo maggiormente identificati con il Critico ne consegue che attireremo persone molto Giudicanti nei nostri confronti. Trasformare la relazione con il nostro Critico porta, fra le altre, la felice conseguenza di attirare meno persone giudicanti nella nostra vita.
E se potessimo trasformare il Critico in un leale alleato? Come?
Intanto cominciando a riconoscere che è una parte di noi e, in quanto tale, il suo punto di vista è assolutamente relativo.
Poi potremmo essere un po’ più indulgenti con lui perché, al di là dei modi, il suo fine è sempre e solo stato quello di proteggerci e di evitarci sofferenze e vergogna. Ora, se lui si sentisse sgravato da un po’ di questa responsabilità, potrebbe, forse, rilassarsi un attimo, abbassare il suo volume e darci tregua. Vi state chiedendo come alleggerire il Critico dal compito di cui si è fatto carico per tanto tempo? Il processo di consapevolezza suggerito dal Voice Dialogue rappresenta una grande opportunità in questo senso. I percorsi che ti propongo ti aiuteranno a scoprire la moltitudine di aspetti dentro di te, accogliere e recuperare l’interezza che hai perduto nell’infanzia, accorgerti dell’esistenza di parti adulte più consone all’accudimento del tuo Bambino Interiore, della tua Vulnerabilità.
A questo punto, un Critico trasformato potrà diventare un grande complice, un amico sincero in grado di darti la giusta dose di autocritica.
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